Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di Giuseppe, detto Bepi, un pescatore di Grado. Suo padre era pescatore, suo nonno un pescatore, suo figlio è un pescatore e i suoi nipoti sono pescatori. Un mestiere, un’arte che si tramanda di generazione in generazione, un amore viscerale per il mare, la laguna e per la città di Grado.

porto di Grado

Laguna di Grado

Bepi parla il graisàan, il dialetto gradese e la sua famiglia adesso vive in una bella casa in centro a Grado ma i suoi nonni vivevano e si rifugiavano in laguna, nel loro casone dal tetto di paglia e canne.  Bepi sorride ripensando a quando i “casoneri” tornavano a Grado solo tre volte all’anno: Nadal, Pasqua e i Santi Patroni, Ermacora e Fortunato il 12 luglio.

casa pescatori grado

casoni in laguna a grado

La famiglia di Bepi come molte altre di Grado ha trovato nella pesca la principale fonte di sopravvivenza. Infatti negli anni la storia ha fatto vivere alla sua città momenti splendidi e anni bui.

Suo nonno diceva sempre: “Figio, recordete che Gravo xè figia de Quileia e mare de Venessia”-  Ricordati che Grado è figlia di Aquileia e madre di Venezia.

Palazzi stile veneziano Grado

Chiesa Santa Maria delle Grazie Grado

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Il nonno parlava sempre degli anni in cui Grado era la prima Venezia, quando i romani la scelsero come porto sul mare per Aquileia. Il suo nome infatti deriva da Gradus, scalo-porto. Quando la città era grande ed importante da far costruire il castrum gradense diventato poi il rifugio degli aquileiesi durante le invasioni barbariche. I Patriarchi che hanno dato splendore, chiese e potere politico alla città l’hanno anche abbandonata quando Venezia è diventata il primo porto dell’Adriatico e Grado piano piano diventa un’isola dimenticata in mezzo alla laguna. Gli anni a seguire sono stati segnati da invasioni e devastazioni portando i pescatori a rifugiarsi nei casoni in laguna e a vivere con quello che pescavano.

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Grado, l’isola d’oro dalle fattezze veneziane è sospesa tra mare e laguna. Le storie che si raccontavano attorno al fogher quando Bepi era piccolo riguardavano la pesca, le maree, la guerra e il ponte. Quale ponte? Quel ponte che solo nel 1936 ha collegato Grado alla terraferma, prima si raggiungeva l’isola solo in barca, da quell’anno per gli abitanti sono cambiate molte cose.

Le calli di Grado

Scorci di Grado

Centro storico Grado

Campo dei Patriarchi Grado

Grado ha un centro storico che è un labirinto di calli, campi e campielli una volta racchiuso nelle mura del castrum Gradense.  Proprio qui sorgono le meravigliose basiliche paleocristiane di Sant’Eufemia, il Battistero e Santa Maria delle Grazie (la ciesa de le femene) che vengono costruite proprio durante gli anni del patriarcato, a testimoniare il potere strategico, religioso e commerciale dell’isola. A Grado troviamo dei palazzi in stile veneziano e altri in stile asburgico a dimostrazione del fatto che la storia ha disegnato questa città.

Torniamo alla storia di Bepi, la sua sveglia suona la notte, quando il silenzio è assordante e sono le onde del mare a scandire i minuti. La sua barca è attraccata nel canale Mandracchio, vicino al centro. Quando la città si sveglia lui è già rientrato dal mare e saluta gli amici mentre riordina le reti (rigorosamente fatte e rammendate a mano) e pulisce la barca. Il suo pesce è già nei banchi delle pescherie o in viaggio per l’Italia, tutto questo lo rende molto orgoglioso! Lui non ha tempo di andare in spiaggia, come molti graisani, lascia al turista questo piacere.

Grado dall'alto

Spiaggia di Grado

Terme Marine Grado

Grado infatti non è solo storia, ma è anche mare, spiaggia e terme. Infatti, verso la fine del 1800, sotto l’impero Austro-Ungarico, quando Grado tornò a risplendere dopo anni di povertà, fu nominata stazione di cura ufficiale dell’impero grazie al suo microclima e alla sabbia dalle proprietà terapeutiche. Freud, Pirandello, Pasolini ed altri poeti, filosofi e scrittori dell’epoca trascorsero a Grado le loro vacanze, donando prestigio e fama all’Isola del Sole. Oggi Grado vanta da anni il titolo di Bandiera Blu  per i servizi, la spiaggia e l’acqua limpida.

Centro pedonale Grado

Casa Biagio Marin

A Grado la prima domenica di Luglio si fa gran festa, è la festa del Perdon. Una festa antica che risale ad un voto fatto dai cittadini di grado nel 1237 per ringraziare la Madonna di aver salvato Grado dalla peste. È la festa dell’Isola di Barbana, isola a circa 20 minuti di navigazione da Grado, abitata da una comunità di frati minori francescani, meta di meditazione e di pellegrinaggi.

Isola di barbana

Durante la celebrazione del Perdon, mentre Bepi abbellisce a festa la sua barca con bandiere e ortensie, sua moglie cucina un ottimo Boreto, un piatto semplice dalle tradizioni antiche, fatto con diversi tipi di pesce, aglio, sale, aceto e pepe nero in abbondanza, accompagnato sempre da polenta bianca.

In questa giornata di festa tutte le barche degli amici di Bepi raggiungono in processione l’isola di Barbana e la prima imbarcazione porta la statua della Madonna degli Angeli conservata nella basilica di Sant’Eufemia a Grado.

Ma volete sapere dove trovare Bepi?  Dovete andare al mattino presto al porto vecchio, è il porto vicino al centro storico, quello a forma di Y rovesciata che è stato voluto e costruito dagli austriaci.  Adesso questa zona è diventata il salotto della città, con bar, caffè e ristoranti…ma attenzione che quando la città si sveglia Bepi ritorna a casa.

Xoxo

Erica

reti e pescatori a Grado

Porto di Grado

Case di pescatori Grado

Gabbiano a Grado

Lungomare di Grado

tramonto a Grado

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