In molti mi state chiedendo se aspiro alle selezioni di Masterchef o se voglio diventare una cuoca, amici si autoinvitano a casa mia nella speranza di assaggiare piatti sofisticati solo perché mi vedono postare foto dietro ai fornelli. Voglio rassicurare tutti, non sono diventata una food blogger, né tantomeno un’esperta cuoca e agli amici più stretti voglio solo dire di stare tranquilli, continuerò ad invitarvi a cena solo quando farò la pizza.
Ho solo scoperto, grazie ad un’amica, l’Accademia di cucina di Pordenone: Qucinando! Pordenone mi stupisce ogni giorno di più, qui al nord si fa veramente sul serio.
Da dicembre ad oggi ho frequentato 3 serate da Qucinando in collaborazione con Livenza Viaggi, ho preparato 9 portate e se lo volete sapere non mi ricordo più nemmeno cos’ho cucinato. Sono un disastro…però mi sono sempre divertita, impegnata e ho mangiato con gusto tutto quello che ho preparato.
Perché ho voluto provare un corso di cucina? Perché in cucina bisogna essere curiosi, creativi e colorati…un po’ come me.
Il consiglio che voglio darvi è quello di non aspettate di essere esperti per iscrivervi ad un corso di cucina, i corsi sono fatti per imparare e sono veramente adatti a tutti. Nel gruppo ad ogni corso di cucina ci sono gli esperti che lavano la verdura, sfilettano il pesce e spadellano prima ancora che lo dica lo chef, e poi ci sono gli altri, gli apprendisti che ascoltano lo chef, un attimo dopo si dimenticano quello che ha detto, sbagliano le dosi e copiano dal vicino di postazione i passaggi per realizzare il piatto. Ma tutti arrivano allo stesso risultato, non è una gara, non ci sono premi in palio come in Tv, qui c’è la soddisfazione personale di aver creato un piatto da poter proporre a Carlo Cracco e guardarlo diritto negli occhi senza abbassare lo sguardo.
Ma adesso vi voglio parlare di quest’Accademia della Cucina, Qucinando, nata un anno fa a Pordenone per volere dalla famiglia Moretto. Dietro ai fornelli sembra davvero di essere a Masterchef, le stesse cucine Electrolux, i grembiuli, gli asciugamani e le fasce personalizzate, pentole e utensili di ottima qualità, le telecamere puntate sulla postazione dello chef e le firme di famosi chef internazionali sul wall of fame. Le ricette poi, hanno nomi lunghissimi e quasi incomprensibili, come quelle che appaiono nei menù dei ristoranti più costosi.
Da Qucinando la lezione di cucina inizia quando scendono le cappe sopra la postazione, rombano le ventole e le telecamere seguono le mani esperte dello chef.
La coordinatrice e presentatrice della serata è Gianna Buongiorno, grande esperta di slow food e di organizzazione di eventi culinari e corsi di cucina. Lei di mangiar bene se ne intende. Una delle prime volte che ci siamo viste mi ha suggerito di non mangiare Nutella. Io però faccio parte della generazione cresciuta con l’olio di palma e toglierlo adesso dall’alimentazione nuocerebbe alla mia salute :)
Nutella a parte, durante questi corsi si utilizzano principalmente prodotti del territorio, di aziende piccole, selezionate ed attente alla qualità. Si creano piatti moderni con prodotti tradizionali. La scorsa settimana il tema della serata erano le erbe spontanee del mio territorio: sclopit, agretto e ortiche. Proprio le ortiche che quand’ero piccola mia nonna Noemi mi dava sulle gambe come punizione.
Con queste erbe di campo, così naturali e spontanee ho creato:
- Flan spumoso alle ortiche, briciole di frico, guanciale, olio extravergine d’oliva e mandorle tostate;
- Crostone di pane nero croccante con baccalà mantecato allo yogurt e basilico. mele verdi e agretti
- Spaghetti di calamaro croccante con zucchina, pomodorini, foglie di sclopet e mollica croccante.
Il mese scorso, al corso Qucinando abbiamo utilizzato l’oro del 2000: lo zafferano. Non uno qualsiasi, quello pregiato e di alta qualità prodotto qui nella pedemontana friulana dalla mia amica Martina (Lo zafferano di Selva) abbiamo preparato dei piatti gustosi e raffinati dall’antipasto al dolce e non pensate al solito riso giallo, qui si parla di alta cucina.
Per quanto riguarda i piatti che ho fatto a dicembre sono dovuta andare a cercare le ricette, che Qucinando rilascia ad ogni lezione dove sono indicate dosi e tempi di cottura, perché proprio non mi ricordavo cosa avevo cucinato. Ah si, ecco, la zucca era l’ingrediente base. Quella sera ho imparato a fare le chenelle (Quenelle). Un vocabolo a me sconosciuto fino a quella sera, ma che adesso mi perseguita ovunque, sia a Masterchef sia in tantissime ricette che mi capita di leggere.
Durante il corso si imparano trucchi del mestiere, ci si diverte e si cena con quello che si cucina. Non male per una serata in compagnia. Il costo dei corsi che ho frequentato io è stato di 45 euro a persona se si decide di condividere la postazione con un’amica oppure 65 euro se invece si preferisce cucinare da soli. Da Qucinando organizzano anche corsi di cucina per bambini, ragazzi, vegani, amanti del pesce…nel sito di Qucinando trovate tutti i costi e i corsi in programma.
Sapete che i turisti in visita a Pordenone, intenzionati ad imparare i piatti tipici della tradizione friulana e italiana possono frequentare un corso di cucina da Qucinando? Hanno la possibilità di andare al mercato con lo chef e fare la spesa per comprare quello che vogliono cucinare, un’iniziativa stupenda per valorizzare il territorio, non credete?
Voglio precisare che non sono stata pagata per scrivere quest’articolo ma l’ho fatto spontaneamente, solo per condividere la mia esperienza con voi.
Mi piacerebbe partecipare a delle serate a tema viaggi: la cucina orientale, giapponese, mediterranea, dove oltre a cucinare si parla di destinazioni del mondo. Vi piace l’idea? Inizio ad organizzare qualcosa?
Xoxo
Erica
